domenica 17 gennaio 2016

“Migranti e rifugiati ci interpellano”

Oggi la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Per noi cristiani, l’accoglienza è un sacro dovere di ospitalità. Pensiamo ad Abramo, che accoglie i tre uomini alle Querce di Mamre (Gn 18,1-15), immagine della Trinità; pensiamo ancora che, praticando l’ospitalità, possiamo aver “accolto degli angeli senza saperlo” (Eb 13,1). Oggi sembra che la paura prenda il sopravvento – e si può in parte capire, vedendo quello che sta succedendo nel mondo. Il cristiano sa bene che la storia degli uomini è spesso una “povera” storia, fatta di sangue, di guerre, di paure, di egoismi, di chiusure, di muri e di fili spinati. Però al contempo crede che la storia è una storia della salvezza, guidata dalla Provvidenza, compiuta dal Bambino di Betlemme, anche Lui costretto a fuggire e cercare riparo in terra straniera. La politica cerca di affrontare questo “esodo biblico” dei nostri giorni, ma spesso rimane imbrigliata nelle logiche di destra o di sinistra. Come ci ricorda Don Primo Mazzolari, invece noi – specialmente i cristiani - dobbiamo guardare “in alto”, compiere passi coraggiosi e profetici di fraternità e costruire una pace non più fondata sulle armi, ma sul rispetto della dignità di ogni persona.




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